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Due film "foggiani" al Festival del Cinema di Venezia. Amma fa Follywood?

Considerazioni semi-serie sulle pellicole girate in Capitanata

La mia bacheca facebook in questi giorni è piena di foto di foggiani che stanno a Venezia. Ho controllato, non è per una trasferta dei rossoneri, e manco per una gita scolastica o un viaggio di quelli gratuiti in cui cercano di venderti le pentole.

I FILM. Stanno lì perché al Festival del Cinema di Venezia ci sono due film girati in provincia di Foggia, Ti Mangio il Cuore e Padre Pio. Sì lo so cosa state pensando, se si tratta fare lavori che non siano troppo duri noi foggiani siamo bravissimi. E in effetti pure io mi trovo meglio a fare cose “creative” che a faticare. Ma stavolta non è proprio così.

GLI ATTORI. Qui non si tratta di foggiani che hanno successo personale come attori o come registi, quelli li abbiamo sempre avuti, basta pensare a Renzo Arbore, Michele Placido, Nicola Rignanese, Mauro Zingarelli e tantissimi altri. Stavolta sono pellicole girate in Capitanata, non solo perché abbiamo dei posti stupendi, ma perché qua c'è gente che è in grado di accogliere chi gira un film, organizzare un casting, lavorare come operatori, fonici ecc. Perfino aiutarli a trovare finanziamenti.

FILM E NON SOLO. Giusto qualche esempio: l'anno scorso Pio e Amedeo hanno girato qui il loro film. E poi Roberto Moretto ha fatto qui le riprese de l'Uomo Verticale (che non ancora esce. Appropò, ciamma move?). Poi c'è stato “Ti Mangio il Cuore” in cui oltre ad Elodie ci sono anche attori foggiani tra cui Dino La Cecilia. E poi ancora il film su Padre Pio di Abel Ferrara, e poi tantissimi altri. Prima c'era stato “Lo Spietato” con Riccardo Scamarcio, il videoclip Un Mondo Migliore di Vasco Rossi, e Canto di Maria Chiara Giannetta. E poi un sacco di altri che mo non mi ricordo, spesso grazie al lavoro di Pierluigi e Valentina Del Carmine. Che poi è facile. Qua la gente è abituata a fare i salti mortali pure per organizzare una festicciola di quartiere, se gli dai un po' di soldi e un aiuto per le autorizzazione ti fa fare un colossal in 15 giorni. Da queste parti gli agenti guidano i furgoni, gli attori montano le scenografie, le comparse fanno i social media manager.  E' tipo Tana delle Tigri, chi esce di qua non ha paura di niente e può sconfiggere chiunque.

GLI OPERATORI. Avete presente che quando finisce un film e ci sono dieci minuti di titoli di coda? Molti di quelli sono foggiani che si sono occupati del casting, delle riprese e della produzione. Ve lo ricordate Boris? Ecco, il cocainomame delle luci, il balengo della telecamera, la ragazza della produzione, lo stagista che le andava appresso... tutti foggiani. E devono essere capaci, sennò il film viene una chiavica. Tutte persone che hanno lavorato, e che sono state pagate, per fare il film. E poi ci sono le troupe che devono mangiare e dormire nei nostri ristoranti e alberghi. Inzò, ogni volta che si fa un film girano un bel po' di soldi. Se poi il film mostra le bellezze dei nostri territori ci facciamo pure pubblicità aggratis invece di spendere ancora soldi per quelle costosissime campagne pubblicitarie anni '80 con i manifesti negli aeroporti.

FOLLYWOOD. In America, lo sanno tutti, c'è Hollywood, dove si fanno i film più famosi e costosi. Poi in India c'è Bollywood, che è abbastanza nota per la sua industria fiorente. In Nigeria, e questo fino a qualche giorno fa non lo sapevo nemmeno io, c'è Nollywood. Amma fa Follywood? Gli spazi ce li abbiamo, le persone pure. Già mi immagino la scritta sui Monti Dauni. Servirebbero i soldi, ma forse si trovano. Magari chiediamo a quelli che ci stanno chiamando in questi giorni per essere votati. L'industria è in crisi, l'agricoltura pure. Vuoi vedere che mettiamo un po' di gente a lavorare facendo i film? Io voglia fare la comparsa. Le pagano bene le comparse?

di Sandro Simone


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